Palazzo Pretorio

Attuale sede del Comune di Gubbio, il Palazzo del Pretorio (o dei Priori, o del Podestà) occupa il lato orientale di Piazza Grande, ed è unito al Palazzo dei Consoli da una piazza pensile. Progettato molto probabilmente dal Gattapone, come il “gemello” Palazzo dei Consoli, l’edificio fu destinato a sede del Podestà, capo del potere esecutivo cittadino, complementare del potere legislativo dei Consoli. Per vari motivi – tra cui le difficoltà economiche del Comune e l’infierire della peste – il palazzo rimase purtroppo incompiuto. Probabilmente doveva avere la stessa altezza e lo stesso coronamento di merli del Palazzo dei Consoli. Lungo gli spigoli dell'edificio che guardano la piazza sono chiaramente visibili sulla pietra i segni della brusca interruzione dei lavori (1350), quando la democrazia comunale lasciò il passo alla sete di potere del signorotto di turno, Giovanni Gabrielli, che divenne, con un colpo di mano, signore di Gubbio.


Nonostante l'incompiutezza, anche il Palazzo del Pretorio presenta valori architettonici notevoli. Eccezionale e ardito è il criterio adottato nella costruzione dell'edificio: un unico pilastro centrale sul quale poggiano robusti archi che si congiungono ai muri perimetrali e sorreggono il carico delle volte e dei solai. Imponenti sono poi le grandi sale trecentesche, caratterizzate da ampie volte a crociera. In ogni caso, il Palazzo fu variamente modificato ed ampliato nel tempo: ad esempio, la costruzione in mattoni che gli è stata addossata sulla sinistra risale alla fine del 1600. Danneggiato dal terremoto del 1997, tutto il Palazzo è stato sottoposto ad un importante lavoro di restauro e di consolidamento, terminato nel 2003.
In questo palazzo ora il Comune svolge attività amministrative e di rappresentanza. Nella sala del Sindaco, spiccano due tele secentesche di F. Allegrini: due delle tante e rinomate "Battaglie" dipinte dal celebre artista. Il Palazzo ospita la ricca biblioteca fondata nel 1666 dal vescovo Alessandro Sperelli, e l'archivio Armanni, contenente molti manoscritti e codici, fra i quali la Storia di Gubbio del Greffolino.

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